Il Centro Destra ha vinto le ultime politiche mettendo al centro del proprio programma due proposte per le quali è legittimo porsi dei dubbi sulla loro applicabilità.

L’eliminazione della Legge Fornero e la flat tax al 15%.

La Fornero fu approvata nel 2011 dal Parlamento, nell’ambito dei provvedimenti “salva Italia”, su proposta del Governo Monti per evitare il fallimento dell’intero sistema Italia. Le Forze Politiche ritennero quel provvedimento “conditio sine qua non” per evitare il default, rimettere ordine ai conti dello Stato e garantire le future generazioni.

Era quello un periodo in cui tutti, in tutti i contesti, lamentavano che si stesse facendo terra bruciata attorno a noi, inveivano contro il disastro che stiamo lasciando alle future generazioni!!

E ora? Non capisco, è cambiato qualcosa? Non c’è più la necessità. Non sono più i giovani il problema prioritario e centrale che abbiamo? Dove sono finiti i discorsi su lavoro,su conservazione delle risorse, su un sistema sostenibile e certezze di futuro? Non più dunque? Il problema centrale ora sono le pensioni? Quelle dei giovani di oggi? NO. Le stesse pensioni che 7 anni fa erano il disastro e dissesto delle finanze pubbliche e rendevano nebuloso il futuro dei giovani!!!!!!!!

E poi, la proposta di abolizione della Fornero viene fatta dalla Destra senza dire cosa intendono fare in sostituzione: ripristinare il vecchio sistema? O, in alternativa….? E l’Europa? con i suoi continui inviti a proseguire sulla strada delle riforme cosa farà?..

Lasciamo perdere!

Il meglio, però, il Centro Destra lo ha dato con la Flat tax per la quale, in vario modo, ha cercato di illustrarne la bontà e l’efficacia.

A sostegno della sua validità Berlusconi in TV ha portato l’esempio degli USA dove una prima volta fu applicata da Johnson, era una idea di Kennedy, poi da Reagan ed ora viene riproposta da Tramp. Come mai ogni vent’anni? la domanda è d’obbligo. Forse la sua efficacia non è mai stata duratura e più Presidenti hanno avuto la necessità di riproporla di nuovo a distanza di un paio di decenni? Come mai? Le tasse sono ritornate da sole ogni volta allo stesso livello? Oppure le misure ipotizzate a sostegno non si sono verificate facendo si che il debito crescesse a livelli tali da richiedere nuove tasse per tornare pre flat tax o anche più alte?

Il teorema presentatoci, a supporto, dal Centro Destra ipotizza:

meno tasse uguale più consumi; più consumi uguale più produzione, più produzione uguale più occupazione e, infine, più consumi e più occupazione portano più entrate fiscali garantendo così equilibrio nei conti pubblici.

In teoria il teorema non fa una piega, ma purtroppo la connessione tra le varie ipotesi è riferita ad un’era economica di altri tempi, i suoi contenuti sono cambiati, le incognite sono aumentate e mutate.

C’è una nuova variabile: la finanza generalizzata. La ricchezza non è solo frutto del lavoro e del produrre. Oggi la finanza crea ricchezza, il denaro è in grado di produrre autonomamente denaro. Giocoforza  maggiore disponibilità non sempre coincide con maggiori consumi. Figuriamoci in un Paese come il nostro dove si hanno i risparmi privati tra i più alti del mondo.

Gli Imprenditori, grandi e/o piccoli, oggi preferiscono investire in Borsa anzichè fare Impresa.

Parimenti un eventuale aumento della produzione oggi non è più in connessione biunivoca con maggiore occupazione.

La “vita” dei prodotti è stata drasticamente ridotta (il Ciao della Piaggio nessuno più si sogna di costruirlo) e per essere sul mercato bisogna investire più in innovazione e progettazione a scapito di nuova e/o maggiore occupazione.

Le nuove variabili: innovazione, robottizzazione, informatica, digitalizzazione,  tutte necessarie ed indispensabili per la competitività, non sono in connessione diretta con maggiore occupazione.

Ma se maggiore disponibilità non garantisce maggiori consumi, se un aumento della produzione non garantisce maggiore occupazione da dove vengono le maggiori entrate necessarie a finanziare la flat tax?

Per il Centro Destra non è un problema, la soluzione è semplice: la minore aliquota invoglierà tutti gli evasori a pagare le tasse!!!!!!!!!

Ma i loro Economisti conoscono le dichiarazione dei redditi degli italiani, i livelli di evasione? Prendiamo un commerciante qualsiasi (non me ne vogliano, avrei potuto prendere un professionista o un artigiano) se non dichiara un prodotto venduto ad 1,00 € intasca, tra mancato versamento IVA e tasse non pagate, € 0,35 di evaso. Supponendo che abbia una dichiarazione di € 25.000,00 siamo sicuri che rinuncerà -su quel prodotto- a mettere in tasca 0,35 cent. a fronte di un risparmio -al massimo- di 0,12 cent. di tasse??????

La flat tax sarà dunque in grado di fare il miracolo? farà diventare tutti BUONI??

Ma se tutte le ipotesi sono più che incerte, come è possibile raggiungere il pareggio ipotizzato!

Ma l’aspetto peggiore della flat tax è la sua iniquità. Lor Signori si sono posti il problema a chi giova, chi ne trae beneficio?

E dire che basta guardare la distribuzione della ricchezza e le dichiarazione dei redditi degli Italiani per trarre le dovute conclusioni.

L’Italia è un Paese dove la ricchezza è detenuta:

– il 25% dall’1% della popolazione,

– il 36,6% da un 19%,

– il 21% da un 20%,

– il 17% da un 40%,

– lo 0,4% dal restante 20% della popolazione

(dati 2015 che non hanno subito significative variazioni).

Dalle dichiarazione dei redditi abbiamo invece che:

– solo lo 0,1% dei contribuenti dichiara un reddito superiore o di 300.000,00 €,

– circa il 5% dichiara un reddito superiore a 50.000,00 €,

– il 47% dei contribuenti dichiara un reddito tra 15.000,00 e 50.000,00 €,

– poco meno della metà dei contribuenti dichiara un reddito inferiore a 15.000,00 €,

tra questi circa 10.000.000,00 di contribuenti beneficiano di un IRPEF a ZERO € .

Dal confronto tra queste due scale di valori si evidenzia innanzitutto la differente dinamica tra il possesso della ricchezza e le dichiarazione dei redditi. Non è quanto meno anomala? non è dunque questa la prima cosa da approfondire ed eventualmente intervenire per contrastare il fenomeno?

Sulla base di questi dati, potrebbero spiegarci a chi dunque porterebbe beneficio una flat tax al 15%??????

E ancor più potrebbero farci capire come si concilia con una politica finalizzata a contrastare le disuguaglianze? e come possa far aumentare la disponibilità di spesa dei contribuenti e quindi ad incrementare i consumi?

Ma se il provvedimento viene in parte finanziato dall’eliminazione delle agevolazioni non si avrebbe sulle classi meno abbienti, e ancor più sul ceto medio, un effetto negativo?

Il timore è d’obbligo. L’incertezza è massima. E se quanto promesso è vacuo, se non addirittura falso, alla fine della giostra nascono problemi; chi sarà chiamato a risolverli? NOI!!

Credo che ai cittadini dovrebbe essere data una clausola di salvaguardia per evitare promesse campate in aria e conseguenze nefaste per promesse impossibili. Certo una clausola non risolverebbe il problema ma potrebbe evitare di averlo ciclicamente.

La clausola di salvaguardia potrebbe essere:

Il Presidente del Consiglio e i Ministri del Governo che, nello svolgimento delle loro funzioni, prendessero dei provvedimenti, proposti o meno in campagna elettorale, che provocano dissesti nel bilancio dello Stato tale da richiedere misure correttive che comportano per i cittadini nuove tasse, siano esse dirette che indirette, incorrono nella decadenza e dimissioni -con effetto immediato- da ogni incarico e congiuntamente nell’ineleggibilità permanente per qualsiasi incarico/carica pubblica “.

Pensate che qualcuno, che si vanta di essere innovativo, sarà disposto a proporre e sostenere questa norma?

A conclusione di queste poche note sulle proposte del Centro Destra, è necessaria una ultima considerazione sull’attenzione nei confronti del Lavoro e la volontà di contrastare il precariato (che addossano per intero al jobs act di Renzi & C.).

Il Centro Destra si è dimenticato che lo strumento che ha fatto esplodere il precariato, nella forma peggiore e meno garantista per i lavoratori -sia sotto il profilo normativo che economico- è stato l’introduzione dei voucher?? senza norme precise e  con ancor meno controlli adeguati?

No, lo sanno benissimo che l’origine del problema è lì e chi lo ha legiferato, purtroppo siamo noi a non ricordarlo. I VOUCER furono introdotti proprio dal Centro Destra -Governo Berlusconi-Lega-.

Per i lavoratori si dimostrò una piaga, tant’è che avevano chiesto e ottenuto un referendum. Un provvedimento per contrastarlo era indispensabile, giusto e doveroso. Abbiamo forse dimenticato il fiume di inchiostro che giornalmente ci informava sul costante aumento/abuso dell’utilizzo dei voucher e contestualmente della diminuzione dell’occupazione?

Il jobs act non è stato il provvedimento migliore possibile? Può anche essere, certo è che ha avuto efficacia e frutti.

Sarebbe bene pertanto che chi, al contrario, ha contribuito e/o creato il problema oggi abbia la decenza di non alzare la voce e al contempo il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.

 

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