Subito dopo le elezioni, c’è stato un invito del M5S al PD per un atteggiamento responsabile volto a permettere la formazione del governo!!!!!!!!!!! Un atto formale per mostrarsi sensibile alla sollecitazione del Presidente Mattarella o proposta convinta per presa coscienza della difficoltà del momento? Ma per M5S la responsabilità è un valore oggettivo e continuativo o, al contrario, un valore stagionale, a tempo e a termine secondo convenienza?

Riavvolgiamo il nastro all’aprile del 2013.

L’Italia era in pessime acque, molto peggiori delle attuali. Si veniva fuori da un governo di unità nazionale resosi necessario per evitare il default generato si dagli effetti della crisi mondiale sul debole sistema Italia ma reso deflagrante dalla inadeguatezza del governo Berlusconi a fronteggiarla con misure e riforme adeguate. Forte ed insistente fu il richiamo del Presidente Napolitano al senso di responsabilità. Da subito il PD rivolse le sue attenzioni verso M5S ricevendo sberleffi e sceneggiate. Se, con senso di responsabilità, avessero avuto un atteggiamento diverso quale sarebbe lo stato del Paese oggi? Non fu forse quella una opportunità persa?

Ma non è stato il solo errore, non è stata la sola volta che hanno anteposto il proprio interesse politico all’interesse del Paese. Si sono reiteratamente ripetuti per tutta la legislatura dando il meglio di se in occasione del percorso, parlamentare prima referendario dopo, delle norme di riforma delle Istituzioni.

L’abbattimento dei costi della politica, la semplificazione e snellimento del sistema legislativo non erano punti fondanti del Movimento? Quelle in esame non erano il meglio possibile? Erano perfettibili? Certo ma anche in una fase successiva potevano essere corrette.

L’importante era partire, era iniziare un nuovo e diverso percorso, invertire la deriva  negativa. Ma, a ben riflettere, l’aspetto peggiore del loro comportamento non è stato l’aver anteposto il proprio interesse politico all’interesse del Paese ma averlo fatto mentendo, dando una prospettiva falsa.

Non hanno contrastato la Legge nel merito ma hanno invitato a votare NO perchè in quel modo si mandava il Governo a casa per andare subito dopo a nuove elezioni. Non sono stati i soli, vero, ma nel proporlo sapevano benissimo che, in una Repubblica Parlamentare, i due fatti non erano consequenziali. Hanno tutti ingannato intenzionalmente il proprio elettorato che ora non ha un Sistema più snello come i tempi richiedono, non è andato anticipatamente al voto e ha, ed avrà, ancora sulle spalle costi che potevano finalmente non esserci più.

Facile fare politica in questo modo ma immorale ed altamente irresponsabile. Ora tutti i promotori e coordinatori del no dovrebbero pagare  i mancati risparmi, questo sì che sarebbe un atteggiamento responsabile.

Oggi il M5S, senza memoria e senza alcuna coerenza, chiede responsabilità al PD. Chiede tout court di condividere e partecipare le sue proposte.

A che scopo? Per far ricadere sul PD la responsabilità della mancata attuazione di proposte che non hanno copertura? O forse, sapendo di dover rinunciare ad alcune promesse, non sa e non vuole assumersi la responsabilità di dire al proprio elettorato di averlo ingannato? Di aver sbagliato?

Gli risulta problematico disattendere l’aspettativa degli elettori che già lunedì 5 aprile si sono recati ai Centri per l’impiego per compilare la domanda per il reddito di cittadinanza.

Una misura, quella proposta, che può essere anche ipotizzata ma, per la sua complessità, deve essere fortemente supportata da studi approfonditi di fattibilità, modelli attuativi calati nella realtà italiana e, innanzitutto, bisogna creare le risorse che la possano permettere.

Al contrario i Teorici del M5S per sostenerla si sono limitati ad indicare da una parte una serie di ipotetiche entrate e tagli tutti da verificare, dall’altra che ci sono già altri Paesi che lo hanno adottato. Incredibile!!

Passi per la mancanza di coperture, è purtroppo prassi consolidata da prima repubblica, non per nulla siamo ricoperti da un debito pubblico insostenibile, ma volerlo sdoganare perchè già in essere altrove è segno evidente di superficialità e/o malafede.

Il reddito di cittadinanza è attuato, nella maggior parte dei casi, in Paesi con una popolazione molto ma molto inferiore alla nostra (es. Irlanda 1.800.000 abitanti) dove il provvedimento investe tutto al più qualche migliaia di persone.

Lo applicano, è vero, anche alcuni Paesi a noi più assimilabili ma la similitudine si ferma all’aspetto demografico.

Questi Paesi, al di la del diverso grado di onestà e senso civico, l’hanno introdotta con misure molto più soft di quelle del M5S ma soprattutto la loro economia è in grado di sostenerle. Ma non potrebbe essere altrimenti, nessuno di essi ha avuto dal 1953 al 1993 ben 29 governi!!!!!! Con le conseguenze che tutti conosciamo in termini di instabilità, debito, malgoverno, malaffare e corruzione  con inevitabile caduta generalizzata di Valori. Anni ininterrotti senza programmazione, con provvedimenti estemporanei e, spesso, solo elettorali.

Per anni in Italia gli elettori sono stati chiamati ad esprimersi su linee guida e ipotesi di alleanze, una cambiale in bianco alle Segreterie dei Partiti che in sede parlamentare, con estenuanti trattative, stilavano programmi sulla base delle rispettive forze o di supposta arroganza, senza poi dare conto al Paese della desolazione che stavano creando. Deficit alle stelle, sprechi, malaffare ecc….

La ipotizzata 2^ Repubblica (nel caso fosse mai nata dopo il 94), grazie anche ai nuovi rapporti e trattati all’interno dell’Europa, ha si arrestato la deriva ma, troppo impregnata da quei veleni, non ha dipanato i nodi che ci attanagliano.

Ed ora la 3^ Repubblica, come ha enfatizzato Di Maio nel celebrare la vittoria del M5S. Scherziamo? Ma “ci faccia il piacere”!!! Il metodo M5S, ma non solo il loro, è identico in tutto e per tutto a quello del periodo 53/93, alla prima repubblica: promesse senza copertura che favoriscono la spirale dell’indebitamento, con la certezza di trovarsi prima o poi a subire manovre correttive con aumento delle tasse dirette e indirette, queste sì inique e diseguali.

Ora il Movimento del vaffa è diventato della Responsabilità? come se fosse merce che si acquista al mercato e non un Valore che o si ha o non si ha; a meno che non si venga “folgorati sulla via di Damasco”, ma non risulta che ci siano stati nuovi casi. Grillo non ha passato gli ultimi anni a formare una classe dirigente Diversa, Nuova, Responsabile e non può pensare di fare il miracolo con una semplice affermazione.

Tornando alle proposte, non si tratta di una opposizione alla misure ma al metodo. In linea teorica le proposte possono essere tutte buone ma devono avere coperture certe. Bisogna garantire che i cittadini non abbiano a subire -poi- conseguenze di molto peggiori degli eventuali benefici avuti.

Dimostrino responsabilità:

garantiscano in solido. Mettano il 90% dei loro stipendi (così provano a vivere con 1.500,00 al mese) in un fondo di garanzia da usare, eventualmente, nel caso si rendessero necessarie manovre correttive, certo non serviranno a ripianare la voragine ma quanto meno dimostrerebbero il loro senso di responsabilità.

Per coerenza oggi il M5S e il Centrodestra, premiati dall’elettorato sulla base delle promesse fatte in campagna elettorale, hanno il dovere di trovare soluzioni concrete di governo, se ne assumano la piena responsabilità.

 

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